UN DOCUMENTO UNICO
La luce di un momento può illuminare tutta una vita.
Ne era certo il diacono Guanella quando un mese prima di essere ordinato sacerdote scriveva la bella e famosa lettera al giovane don Adamini, che probabilmente aveva scelto come sua guida spirituale. Don Francesco Adamini aveva allora 35 anni e si trovava da qualche tempo come coadiutore a Villa di Chiavenna. Quando nel 1863 era rimasta vacante la parrocchia di Fraciscio, ne avevano temporaneamente incaricato a lui la cura e fu in quell’occasione che i due ebbero modo di frequentarsi. Nel 1865, poi, don Adamini era sceso di nuovo a Villa di Chiavenna, parrocchia confinante con quella di Prosto alla quale era stato assegnato don Guanella come chierico teologo. Così i due si erano ritrovati.
Un anno dopo
Al nocciolo della santità
Dette e scritte tante cose, mi chiedo a un anno di distanza dalla proclamata gloria di don Luigi quale sia il punto. Gli inglesi lo chiamano ‘the heart of the matter’. Noi usiamo l’espressione ‘nocciolo della questione’. Cioè: ridotta all’osso come si potrebbe enucleare la sua avventura spirituale?
Mentre era in vita il suo nome di presentazione fu ‘Servo della Carità’, ora il calendario liturgico lo mette tra i ‘Santi della Carità’; e, detto questo, il nocciolo è svelato: la carità. Don Guanella ha fatto sua la missione della Chiesa che fa perno sulla carità, perché “di tutte è più grande” anche rispetto alla fede e alla speranza.
Senza la carità la fede è cieca e senza la carità non c’è speranza. Né giustizia.
Ma l’uso e l’abuso di questa parola, in ogni campo, hanno spesso ridotto la visuale ritenendo per carità praticamente il far del bene al prossimo. E riferito a don Guanella si sciorina sempre la vecchia storia del bambino che già in età non sospetta faceva col terriccio la minestra per i poveri e l’angusto cliché della sua dedicazione ai disabili, agli anziani e ai ragazzi. Qualche rara volta, solo se si è molto aperti, si spende anche una parola sulla sua passione per le popolazioni senza prete e senza chiesa.
Ridotta a ciò la sua eccellenza nella virtù della carità è abbastanza mortificata e goffa, come uno che volesse far entrare l’acqua del Nilo in una bottiglietta. In questo senso quanto dovremmo rivedere la nostra missione e l’interpretazione del carisma, il quale, per sua natura, chiede di essere approfondito e ampliato non circoscritto e incorniciato!
ALCUNE NOTIZIE SUL SERVO DI DIO D. LUIGI GUANELLA CHE IL P. CLAUDIO BENEDETTI DELLA CONGREGAZIONE DEL SS. REDENTORE MANDA AL REVERENDISSIMO PADRE GUALTIERO DISLER PROCURATORE GENERALE DEI SERVI DELLA CARITÀ AFFINCHÉ NE FACCIA QUELL’USO CHE EGLI CREDERÀ PIÙ OPPORTUNO
Comen. Beatificationis et Canonizationis Servi Dei Aloysii
Guanella, Adiuncta ad Processum, II. Notizie scritte dal R. P.
Claudio Benedetti de quibus in Sess. LIV, in ASV, Città del Vaticano,
Congr. Riti, Processus, n. 5454, [ff. n.n. 38], copia manoscritta
autenticata; pubblicata in Aloysii Guanella, Positio
Super Introductione Causae, vol. I (Summarium), n. XXII, Documenta,
Romae, Typis Guerra et Belli, 1937, pp. 722-761
J.M.J.A.
Veneratissimo Padre Disler
Io conobbi di nome il Servo di Dio, Don Luigi Guanella, prima di conoscerlo di persona. Non ne ricordo l’anno preciso, ma certamente fu più anni prima del 1907.
Leggi tutto: Un documento straordinario - Testimonianza ai processi