4 Dicembre

Memoria di San Giovanni Calabria

Giovanni Calabria (Verona, 8 Ottobre 1873 – Verona, 4 Dicembre 1954) è stato un presbitero italiano.
Fondatore delle congregazioni dei Poveri Servi e delle Povere Serve della Divina Provvidenza, è stato proclamato santo da Giovanni Paolo II nel 1999.

Biografia

Giovanni Calabria nacque a Verona il giorno 8 Ottobre1873 da Luigi Calabria e Angela Foschio, ultimo di sette fratelli.
Poiché la famiglia viveva in povertà, quando il padre morì dovette interrompere gli studi (frequentava la quarta elementare) e trovare lavoro come garzone: fu però notato per le sue qualità da don Pietro Scapini, Rettore di San Lorenzo, che lo aiutò a superare l'esame di ammissione al liceo del Seminario, che frequentò come esterno.
A vent'anni venne chiamato per il servizio di leva.
Ripresi gli studi dopo il servizio militare, e nel 1897 si iscrisse alla Facoltà di Teologia del Seminario, con l'intenzione di diventare sacerdote.
Un episodio singolare accadutogli segnò l'inizio della sua attività in favore degli orfani e degli abbandonati: una notte di novembre trovò un bambino abbandonato e lo accolse in casa sua, condividendone le comodità. Qualche mese dopo fondo la "Pia Unione per l'assistenza agli ammalati poveri".
Appena ordinato sacerdote (il giorno 11 agosto1901), fu nominato Vicario Cooperatore nella parrocchia di S. Stefano e confessore del Seminario.
Nel 1907 venne nominato Vicario della Rettoria di San Benedetto al Monte, dove intraprese anche la cura e l'accoglienza dei soldati.
Il 26 novembre dello stesso anno fondò "Casa Buoni Fanciulli", trovando subito molti collaboratori anche tra i laici. Questo gruppo iniziale fu la base per i "Poveri Servi della Divina Provvidenza", approvati dal Vescovo di Verona l'undici Febbraio1932, e dal Papa il 25 Aprile1949.
Da allora la Congregazione continuò a diffondersi anche all'estero (nel 1934 quattro Fratelli furono inviati in India per occuparsi dei Paria).
Nel 1910 nacquero anche le Sorelle, la parte femminile della Congregazione, che dopo l'approvazione vescovile (25 Marzo1952) e quella pontificia (25 Dicembre1981), diventarono le "Povere Serve della Divina Provvidenza".
Lo scopo fondamentale dell'opera di D. Calabria non esclude alcun settore di attività ove ci sia bisogno di aiuto ai meno fortunati. Così egli iniziò accogliendo ragazzetti di strada, orfani o con problemi di varia natura, curando la loro istruzione insegnando loro un mestiere ossia preparandoli alla vita. Il tutto SENZA RICHIEDERE NULLA.
Fidando nel Vangelo "... non preoccupatevi di quel che mangerete o di che vi vestirete..." Si accetta tutto senza mai richiedere nulla.
Le Costituzioni prevedono parità assoluta tra Sacerdoti e Fratelli, fatto non tanto ben accetto a suo tempo da talune autorità religiose. Nell'immediato secondo dopoguerra iniziò anche una attività rivolta alla scuola magistrale, partendo dal concetto che nella società c'è bisogno anche di persone istruite e di professionisti. Anche qui SENZA RICHIEDERE ALCUNA RETTA. Negli ultimi decenni le mutate condizioni dell'istruzione pubblica in Italia fecero sì che l'attività dell'Opera D. Calabria si rivolgesse ai settori più bisognosi: Portatori di handicap e Terzo Mondo. Senza esclusione di alcun altro ramo di attività ove si sia in grado di portar giovamento.
Per coinvolgere anche i laici nel suo progetto, fondò nel 1944 la "Famiglia dei Fratelli Esterni". Anche per queste sue attività, suo grande amico ed ammiratore fu don Giulio Facibeni.
Intrattenne molti rapporti anche con le altre confessioni cristiane.
Morì il 4 Dicembre1954, aveva 81 anni.
Venne beatificato il giorno 17 Aprile1988 e canonizzato il 18 Aprile1999.

DON GUANELLA CONOSCEVA DON CALABRIA.

Addirittura, fin dai primi del 1900 don Guanella conosce ed è in contatto con don Scapini, di Verona, maestro e guida di don Calabria.
Ne ‘La Divina Provvidenza’ del Luglio 1915 don Guanella fa pubblicare una lettera scrittagli da don Calabria, che viene definito ‘santo sacerdote’
“Nella mia meschinità mi ricordo sempre di lei e spero che lei pure ricorderà presso Gesù benedetto questo povero prete. Uniti, si, uniti in Domino, facciamo col divino aiuto più bene che possiamo.
Anime, anime e anime, ecco la parola d'ordine di noi sacerdoti.
Quanto è bella, oh quanto mi piace la santa sua Crociata per fare sotto il Patr.0 di S. Giuseppe una buona morte, da cui dipende tutto, e quanto vi è bisogno di aiuto in quegli ultimi istanti dove si decide l'eternità, e quanto non farà il Demonio allora!
La prego della carità di ascrivere me e tutta la Casa Buoni fanciulli. Che S. Giuseppe ci aiuti a trovarci tutti in Paradiso ! Desidero che ogni cattolico sia ascritto a questa s. Crociata che sa di Cielo ! Domando venia se ho tolto un pò di tempo che, colla grazia di Dio, lei impiega in affare della massima importanza.
Le bacio le mani e mi dico con ossequio in C. F. suo - Sac. Giovanni Calabria.

Verona, 21 Marzo 1915
Sac. Luigi Guanella