Omelia sul Vangelo

 2ª Domenica di Avvento – Anno A

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IMMACOLATA CONCEZIONE

8 Dicembre 2013

Circostanze

Sono lo spartito di Dio le circostanze.
Quest’anno la Seconda d’Avvento coincide con la Solennità dell’Immacolata e invece di pensarla come una mescolanza sovrapposta di due cose distinte facciamo la prova di leggere il Vangelo dell’Annunciazione alla luce del Tempo di Avvento.           

Il quadro

Una donna, con le sue strade aperte, abbastanza abituali: un uomo, una casa, il prevedibile futuro di una ragazza ebrea dei monti di Galilea. Tutto in qualche modo predisposto e indirizzato, con una sua intuibile traiettoria, senza apparenti germi del di più che quella storia avrebbe poi vissuto.
Ma viene Dio. Che ha pensato un’altra cosa e la mette sul piatto, davanti al sentire stupito di Maria. La sua meraviglia davanti alla proposta dice la sua ignoranza dell’evento; la sprovvedutezza rispetto alla chiamata. Sarà disponibile, certo; ma stupita.
Questo è l’Avvento di Dio. Viene Lui e fa balenare una possibilità: ci stai, Maria?


Sarà Dio col suo Avvento a modificare le traiettorie preparate e ci sarà un’altra sorpresa, perchè Maria si renderà conto lentamente che era stata predisposta da sempre per quel giorno e che in lei c’è una grazia celata e recondita, nascosta agli occhi suoi e del mondo. Come capita anche a noi, quando accogliamo le proposte del Signore e gradualmente diveniamo capaci di leggere tutta la nostra vita passata come preparazione a quell’ora.

Il segreto

Il quadro salta, almeno il quadro che avevi in mente e nel cuore, Maria, e ti accorgi che vi era un altro quadro, soggiacente, un’altra preparazione fatta da Dio.
Certo: se guardi a te stessa dici: non posso, e sei turbata; ma se guardi a Dio dici: “Di Te mi fido, della tua parola ho fiducia”.
Guardare a Dio.
Se Lui chiama e chiede, c’è un’altra via possibile rispetto ai tuoi preventivi.
Nei tuoi preventivi puntavi sulle risorse disponibili e sulla tua abilità; magari su qualche generosità esterna, ma comunque: il passo secondo la gamba. Senza sbilanciamenti e impennate illogiche, tutto misurabile.
Nell’altra via possibile non sei solo. Se fossi solo ci sarebbe da tremare; da un lato lo straordinario di una missione e dall’altro la miseria che sei tu. C’è Dio che fa la differenza.
Convinti di una cosa; lo diceva il grande Isacco di Ninive: “Dio può solo dare il suo amore”. Non ha altro da dare. Non minaccia, non castiga, non impaurisce e non inganna. Da Lui solo amore. Anche quando dà le vertigini. Come potrebbe raccontare Maria.

padre Fabio, guanelliano