Memoria di San Francesco Saverio

San Francisco de Jasso Azpilcueta Atondo y Aznares de Javier, comunemente noto con il nome italianizzato in Francesco Saverio

(Javier, 7 Aprile 1506 – Isola di Sancian, 3 Dicembre 1552), è stato un gesuita e missionario spagnolo, proclamato santo nel 1622 da papa Gregorio XV; il suo culto è ammesso anche dalla Chiesa anglicana.

Biografia

Era nato in una famiglia nobile di Javier (in Navarra) nel 1505.
I beni della famiglia erano stati confiscati da Ferdinando il Cattolico dopo la vittoria sugli autonomisti navarrini filofrancesi.
Per sfuggire alla sconfitta e alla miseria si rifugiò quindi in Francia, e andò a studiare teologia alla Sorbona dove, dopo tre anni, divenne Magister.
Nel suo stesso collegio di Santa Barbara arrivò Ignazio di Loyola che ne riconobbe immediatamente il temperamento combattivo ed ardente e decise di conquistarlo alla propria causa. Nello stesso collegio studiava anche Pierre Favre (1506-1546). Con Javier e Favre Ignazio fece i primi voti da cui sarebbe poi nata la Compagnia di Gesù, nella chiesa di Saint Pierre di Montmartre, il 15 Agosto1534.
I voti erano: povertà, castità, e pellegrinaggio in Terrasanta; se non fossero riusciti a partire sarebbero andati a Roma per mettersi a disposizione del Papa.
Non riuscendo a partire da Venezia, i nuovi gesuiti cominciarono con l'adempiere l'ultima parte dell'impegno, e papa Paolo III finanziò il loro viaggio. A Roma Francesco Saverio fu ordinato sacerdote nel 1537, e qui i primi gesuiti aggiunsero ai tre voti tradizionali di povertà, castità e obbedienza, il quarto e distintivo: l'obbedienza al papa.
Nel 1540, Giovanni III del Portogallo chiese a Papa Paolo III di inviare missionari ad evangelizzare i popoli delle nuove colonie nelle Indie orientali.
Francisco Javier, indicato da Ignazio, partì nel Marzo del 1541. Per le Indie si partiva da Lisbona, e il viaggio del nuovo missionario durò più di un anno: arrivò a Goa nel maggio dell'anno successivo, spingendosi poi fino a Taiwan. La tradizione vuole che egli abbia portato la propria attività missionaria fino alle Filippine, ma di questo viaggio mancano tracce documentali.
Nel 1545 partì per Malacca, in Malaysia, dove incontrò alcuni giapponesi che gli diedero l'idea di estendere l'evangelizzazione al Giappone (Agosto 1549). Ammalatosi durante il viaggio da Malacca all'isola di Sancian, morì nel 1552.
Fu sepolto nella chiesa dei Gesuiti di Goa, ma il suo braccio destro fu inviato a Roma, dove si conserva, dal 1614, in un reliquiario della Chiesa del Gesù, chiesa madre dell'ordine. Altre parti del corpo del santo sono state asportate nel corso del tempo ad opera di fedeli interessati al possesso delle reliquie.
Fu canonizzato insieme con Ignazio di Loyola da papa Gregorio XV, il 12 Marzo 1622, ma la morte di quest'ultimo impedì che la bolla papale fosse promulgata prima del 1623.
La Chiesa cattolica ne celebra la festa liturgica il 3 Dicembre e lo considera patrono delle missioni.
Alla sua figura si richiama la congregazione laicale dei Fratelli di San Francesco Saverio (Fratelli Saveriani)
Esiste una Chiesa costruita dai Gesuiti nella seconda metà del '700 dedicata a S. Francesco Saverio. Si trova nella città di Mondovì in provincia di Cuneo. È opera dell'architetto Giovenale Boetto ed è affrescata dal fratello gesuita Andrea Pozzo (opera prima). Gli affreschi sono uno splendido esempio di arte barocca. In questa chiesa si trova anche l'unico esemplare di macchina d'altare rimasto al mondo (opera di Andrea Pozzo).
Attualmente (2009) la chiesa è in restauro.
Un oratorio è dedicato a S. Francesco Saverio a Rolo in provincia di Reggio Emilia. Una parrocchia è stata eretta a Roma, nell'antico quartiere della Garbatella, dedicata a lui.
Santa Francesca Saverio Cabrini decise di chiamarsi in questo modo, aggiungendo al proprio nome di battesimo quello di "Saverio", in onore del santo, quando pronunciò i voti religiosi dopo aver fondato le Suore missionarie del Sacro Cuore.
Come Francesco Saverio, anche lei voleva dedicarsi all'evangelizzazione dell'Estremo Oriente ma poi divenne missionaria negli Stati Uniti, dove la situazione degli immigrati italiani era molto dura.

DON GUANELLA CITA CONTINUAMENTE IL SAVERIO NEI SUOI SCRITTI.

Soprattutto per l’ansia missionaria di ‘ridurre’ sotto la Croce di Cristo tutti popoli della terra; poi per la richiesta pressante di avere con sé per le missioni anche religiosi che vengano dall’aver ‘bevuto al calice del mondo’, perché sono quelli migliori per l’evangelizzazione.
Soprattutto ne parla nella sua operetta più famosa “Andiamo al Padre”, come esempio di apostolo che è riuscito a diffondere e annunciare il ‘Regno del Padre’.


1912 – 100 anni fa

FINISCE LA PRIMA GUERRA DEI BALCANI

La prima guerra balcanica (in bulgaro indicata semplicemente come Балканска война, balkanska vojna; in greco Πρώτος βαλκανικός πόλεμος, Pròtos valkanikòs pòlemos; in serbo Први балкански рат, Prvi balkanski rat; in albanese Lufta ballkanike; in turco Birinci balkan savaşı) iniziò l'8 Ottobre 1912, quando il Montenegro dichiarò guerra all'Impero ottomano; pochi giorni più tardi si unirono al Montenegro i suoi alleati Bulgaria, Serbia e Grecia, uniti al primo nella Lega Balcanica, estendendo il conflitto a tutta la penisola balcanica.
In meno di due mesi, l'esercito dell'Impero ottomano subì una lunga serie di sconfitte, per mare e per terra, per mano delle forze dei coalizzati, che conquistarono la quasi totalità dei possedimenti ottomani nei Balcani.
Un primo armistizio fu stabilito il 3 dicembre 1912 (a cui la Grecia aderì solo il 24 dicembre), ma le trattative diplomatiche, mediate dalle potenze europee, per giungere alla conclusione delle ostilità non ebbero esito ed i combattimenti ripresero il 3 febbraio 1913: le residue piazzeforti ottomane nei Balcani (Adrianopoli, Scutari e Giannina) furono espugnate dai coalizzati, ed un secondo armistizio fu stipulato il 24 aprile (il Montenegro vi aderì il 4 maggio).
Con la mediazione delle principali potenze europee, il 30 maggio 1913 fu firmato il trattato di Londra, che pose fine alla guerra: l'Impero ottomano perse quasi tutti i suoi territori europei, che furono spartiti tra gli Stati della Lega balcanica; i dissensi circa la spartizione della regione della Macedonia provocarono attriti e contrasti tra i coalizzati, sfociati poi nella seconda guerra balcanica nel giugno-luglio 1913.


Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità

La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 Dicembre è stata istituita nel 1981,Anno Internazionale delle Persone Disabili, per promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza sui temi della disabilità, per sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita e per allontanare ogni forma di discriminazione e violenza.

Dal luglio del 1993, il 3 Dicembre è diventato anche Giornata Europea delle Persone con Disabilità, come voluto dalla Commissione Europea, in accordo con le Nazioni Unite.


1987 - 25 anni fa

don Maurizio Bianchi, guanelliano, inizia il suo servizio come Superiore Provinciale della Provincia Sacro Cuore